Classe 2°C articolata


Falsi privilegi


In un paese chiamato Positano vive un ragazzo tredicenne di nome Gennaro, il quale ha una madre di nome Daniela che insegna nella scuola del paese. Ogni giorno Gennaro si sveglia, si lava, si cambia e prende il pullman per andare a scuola. La scuola si trova in un quartiere piccolissimo a nord di Napoli, molto famoso per i suoi pupilli di calcio; è stata costruita da un paio di anni ma è già in una condizione pietosa. È costituita da due piani, composti da due ali collegate da un corridoio centrale. La struttura ospita al suo interno una ventina di classi per un totale di cinquecento alunni; quella di Gennaro si trova nell'ala sud della scuola. Come ogni giorno Gennaro si dirige verso la sua classe, ma delle occhiate indiscrete nel corridoio gli suscitano una sensazione di inquietudine. Entrato, si siede al suo posto ma i compagni di classe gli stanno alla larga. La prof, madre di Gennaro, consegna le verifiche di due giorni prima, e l'unico ad aver preso la sufficienza è proprio lui. Così, un compagno di nome Nikolai inizia a lamentarsi dei risultati, e a lui si aggiungono anche i suoi compagni. Tutti iniziano a diffondere una voce riguardante Gennaro: questa sostiene che le continue sufficienze nelle materie della madre dipendano dal fatto che Gennaro sia suo figlio. Questa voce giunge al preside della scuola, il quale convoca l'insegnante per parlare dell'accaduto. Al termine del colloquio il preside la sospende momentaneamente dall'incarico per accertarsi se ciò che si vocifera sia vero o meno. Arriva quindi in sostituzione una supplente che, qualche giorno più tardi, sotto suggerimento del preside, fissa una verifica. Nel frattempo Gennaro viene costantemente preso in giro, deriso e rifiutato dai compagni; la voce si diffonde al punto che persino il suo migliore amico lo odia. Anche gli altri professori iniziano a sospettare della bravura di Gennaro e sono a favore degli studenti. L'esito della nuova verifica smentisce tutte le voci, perché Gennaro risulta ancora una volta il migliore della sua classe. Il preside, dopo aver visto il risultato, decide di ascoltare singolarmente tutti gli alunni della classe di Gennaro; dopo diversi colloqui, l'ex migliore amico di Gennaro testimonia a suo favore raccontando che Nikolai, il giorno prima, gli aveva detto che aveva diffuso questa voce per via della sua gelosia nei confronti di Gennaro. Il preside allora decide di reintegrare l'insegnante sul posto di lavoro, sospende Nikolai per una settimana accusandolo di diffamazione, si scusa con la madre di Gennaro e convoca i genitori degli altri alunni per informarli dell'accaduto. Dopo questa brutta esperienza Gennaro e sua madre tornano serenamente alla vita quotidiana e Gennaro riesce a reintegrarsi di nuovo con successo nel gruppo classe.


IL LADRO DI COMPUTER


È il 24 ottobre del 1999 e, in un scuola superiore di Detroit, un alunno di nome Jack, durante la pausa pranzo ritorna nel laboratorio di informatica per riprendere il suo zaino, che aveva dimenticato lì prima di andare in mensa per pranzare. Jack decide di andare a riprendere lo zaino senza dire niente al professore, perché durante la pausa non si potrebbe entrare nei laboratori e nelle aule. Perciò senza farsi vedere da nessuno si dirige verso il laboratorio. Appena entra vede l'assistente di laboratorio, il signor Wilson, che sta staccando i cavi ad un computer e che mette tastiera e mouse in una borsa. Jack, un po' spaventato, prende velocemente il suo zaino e ritorna immediatamente in mensa dai suoi compagni, a cui racconta che il signor Wilson stava rubando un computer. All'inizio i compagni fanno fatica a crederci, ma dopo la pausa ritornano in laboratorio e vedono che in effetti manca un computer, proprio nella posizione che aveva detto Jack. Prima di andare a casa il rappresentante di classe decide di raccontare il fatto all'insegnante di informatica. Allora il professore decide di avvisare subito il preside della scuola, il quale, abbastanza arrabbiato, decide di indagare per trovare il colpevole del furto. Comincia a interrogare tutti i ragazzi della classe e tutti dicono la stessa cosa, cioè che è stato il signor Wilson. Il preside si fida dei ragazzi e convoca subito nel suo ufficio il signor Wilson per interrogarlo, e lui respinge tutte le accuse. Il preside incolpa Wilson, lo denuncia per furto e, dopo qualche settimana, decide di installare delle telecamere perché non si ripeta l'accaduto. Dopo qualche settimana il preside controlla i filmati delle telecamere e vede Jack che rimette a posto il computer che era stato rubato, e capisce di aver incolpato la persona sbagliata. Subito convoca d'urgenza Jack nel suo ufficio. Appena Jack si siede nell'ufficio del preside capisce che lo hanno scoperto e decide di confessare tutto l'accaduto. Spiega al preside il motivo per il quale aveva preso il computer, ovvero perché era uscito un gioco bellissimo che però si poteva usare solo sul computer e lui non lo aveva… Dopo qualche settimana però il padre, che gli aveva regalato un computer per il compleanno, si era accorto del computer rubato e lo aveva costretto a restituirlo; allora Jack aveva ascoltato il padre e lo aveva riportato a scuola, ma non sapendo della presenza delle telecamere era stato scoperto. Il preside a quel punto sospende Jack per due settimane, si scusa col signor Wilson e ritira la denuncia, convincendolo a tornare a scuola ad insegnare.